A tutti è successo di sentirsi tristi, la tristezza infatti è un’emozione, e in quanto tale non dura per sempre, oppure di non essere di buon umore, anche senza una causa, o di non avere particolare voglia di fare.

Questo però non significa essere depressi!

La depressione è stata studiata fin dall’antichità e sull’argomento si sono ritrovati molti documenti che trattano i disturbi dell’umore. Nel Vecchio Testamento viene descritta una sindrome depressiva nella storia di re Saul, mentre nell’Iliade di Omero si parla del suicidio di Aiace. Ippocrate intorno al 400 a.C. usò termini come mania e melanconia, dove melan significa nero e cholè bile, per indicare disturbi mentali ed anche Galeno (129-199 d.C.) usò questi termini in medicina. Nel XII secolo un medico ebreo Moses Maimonides considerò la melanconia come un’entità clinica a sè stante e nel 1686 Bonet definì un processo morboso mentale come maniaco-melanchonicus.

La depressione è definita una patologia che apporta disturbi dell’umore, è caratterizzata da vari sintomi che influenzano la vita della persona compromettendone gli aspetti personali, lavorativi e sociali. Può presentarsi con vari sintomi tra i quali:

  • disturbi del sonno (dormire molto o molto poco),
  • problemi di memoria,
  • perdita di energia,
  • mancanza di interessi,
  • difficoltà di concentrazione o di prendere decisioni,
  • cambiamenti di peso (aumento o diminuzione dell’appetito),
  • pensieri di svalutazione,
  • sensi di colpa,
  • pensieri sulla morte e sul suicidio,
  • tristezza durante la giornata (quasi tutti i giorni).
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.